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20 gennaio 2019

celebrazione ecumenica

Duomo di Napoli

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«Cercate di essere veramente giusti»

Unità e giustizia sociale nella Settimana ecumenica 2019

                                                              di Michele Giustiniano*

 

     Cattolici, ortodossi e protestanti insieme per l’Unità. Nell’emisfero nord del pianeta, lo scorso venerdì 18 gennaio, ha preso il via la SPUC (Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani). Anche quest’anno, nel periodo compreso tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo, i cristiani delle diverse confessioni e denominazioni hanno pregato insieme per superare lo «scandalo della divisione» tra fratelli.

Ogni anno, in occasione della SPUC, il Consiglio ecumenico delle chiese e il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani pubblicano un sussidio per le celebrazioni con  testi biblici e riflessioni che vertono intorno ad un tema centrale, la cui scelta è affidata di volta in volta ad una specifica comunità cristiana nel mondo. Il tema di quest’anno, «Cercate di essere veramente giusti», è ispirato ai versetti del Deuteronomio 16,18-20 ed è stato scelto dalle chiese dell’Indonesia – dove i cristiani rappresentano una minoranza (appena il 10%) all’interno di un paese con la più ampia maggioranza musulmana in assoluto (86%) – per sottolineare la necessità dei cristiani di essere uniti nella lotta contro l’ingiustizia sociale.

     Anche la nostra Chiesa ha celebrato la SPUC con fervore e partecipazione. Nella Diocesi di Napoli, le cui attività ecumeniche sono guidate dal delegato arcivescovile monsignor Gaetano Castello, biblista e preside della pontificia facoltà teologica, coadiuvato da don Enzo Lionetti, coordinatore della commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo, il programma della Settimana è stato ricco di appuntamenti (incontri di preghiera, lectio divina oecumenica, confronti) e ha raggiunto il suo acme domenica 20 gennaio, alle 18.30, con la grande celebrazione ecumenica presso il Duomo di Napoli, alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe e dei sacerdoti e pastori delle molteplici denominazioni cristiane presenti in città.

     «Come cristiani – hanno dichiarato nel sussidio i rappresentanti delle Chiese in Italia – siamo chiamati a mostrare una comune testimonianza per affermare la giustizia e per essere strumento della Grazia guaritrice di Dio in un mondo frammentato». Un insegnamento che ha avuto eco nelle omelie pronunciate domenica scorsa in Cattedrale da sua eminenza il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, dall’archimandrita ortodosso Georgios Antonopoulos del patriarcato ecumenico di Costantinopoli e da Dorothea Müller, pastora della chiesa cristiana del Vomero (valdese) e della chiesa metodista di Napoli. Questi pastori hanno sottolineato che, nel combattere insieme la battaglia per la giustizia sociale, le comunità cristiane possono diventare più facilmente «consapevoli della loro unità» ed opporsi così più efficacemente ad ogni forma di ingiustizia. Perchè ingiustizia e divisione, del resto, hanno la stessa matrice e sono parimenti nemiche dell’Unica Chiesa di Cristo. Perchè una Chiesa ferita dalla divisione è troppo debole per combattere l’ingiustizia.

     Indifferenza, soprusi, prevaricazioni, prepotenze, egoismo: sono questi i peccati che generano separazione nella Chiesa e ingiustizia nella società. Questi concetti sono stati trasferiti graficamente su una serie di cartelloni, che hanno attraversato la navata centrale del Duomo di Napoli, sorretti da fedeli delle diverse confessioni, uniti nell’intento di far proprie le istanze espresse. Istanze tradotte infine in intenzioni di preghiera e trascritte su altrettanti bigliettini, che alcuni membri della commissione ecumenica diocesana, al termine della celebrazione, hanno distribuito e affidato a tutti i presenti, nella speranza che ciascuno, portando a casa un po’ dello spirito che ha animato la serata, possa tenerlo sempre vivo nella propria esistenza, per mezzo della preghiera e della testimonianza quotidiana.

 

                   *Commissione diocesana ecumenismo e dialogo interreligioso

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