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21 gennaio Napoli celebra l’Unità

Celebrazione in Duomo

nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

di Michele Giustiniano*

«Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, una sola Chiesa». Napoli mostra ancora una volta il suo volto ecumenico e ribadisce la propria vocazione al dialogo e all’unità. Consapevoli che quanto li unisce sia molto più di quanto li divide, fedeli e pastori delle diverse denominazioni cristiane presenti in città si sono ritrovati domenica 21 gennaio, nel duomo di Napoli, per la celebrazione ecumenica della Parola di Dio. L’incontro, che rientra nel più vasto programma delle celebrazioni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (dal 18 al 25 gennaio) e ha fatto seguito alla celebrazione ecumenica presso la chiesa greco-ortodossa dei Santi Pietro e Paolo (18 gennaio), ha visto una straordinaria partecipazione di tutte le chiese.   

Insieme all’arcivescovo metropolita di Napoli, sua eminenza il cardinale Crescenzio Sepe, hanno preso parte alla cerimonia numerosi pastori delle diverse chiese cristiane e rappresentanti degli organismi ecumenici cittadini e regionali, tra i quali l’archimandrita Georgios Antonopoulos della chiesa ortodossa di Napoli del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, padre Gabriele della chiesa ortodossa della Georgia, la pastora luterana Kirsten Thiele, i pastori Leonardo Magrì e Franco Mayer e la diacona Alessandra Trotta dell’unione delle chiese metodiste e valdesi, il pastore Giuseppe Verrillo della chiesa libera di Volla-comunione chiesa apostolica italiana, il reverendo anglicano Jon Backhouse della Christ Church of Naples, monsignor Gaetano Castello, delegato diocesano per l’ecumenismo e responsabile del gruppo interconfessionale di attività ecumeniche di Napoli (GIAEN), don Enzo Lionetti, coordinatore della commissione diocesana per l’ecumenismo, il pastore Antonio Squitieri, presidente del consiglio regionale delle chiese cristiane della Campania (CRCCC), Lucio Baglio, responsabile del segretariato attività ecumeniche (SAE) di Napoli e tanti altri. 

«Potente è la tua mano, Signore» è stato il tema centrale della celebrazione, ispirato alle vicende di liberazione dalle catene della schiavitù narrate in Esodo 15,6. Non a caso, il sussidio per la settimana ecumenica di quest’anno è stato preparato dalle chiese dei Caraibi, regione in cui il cristianesimo ha vissuto storicamente un paradosso: da una parte, infatti, la Bibbia fu strumentalizzata e utilizzata dai colonizzatori per giustificare la loro disumana opera di assoggettamento di indigeni e schiavi provenienti da altre terre; dall’altra parte, però, la stessa Bibbia, nelle mani di coloro che soffrivano le atrocità inflitte dai colonizzatori, divenne una fonte di consolazione e una inarrestabile spinta al movimento di liberazione.

La celebrazione di domenica scorsa ha portato idealmente a compimento lo straordinario cammino ecumenico percorso nell’ultimo anno, che ha visto tutte le chiese cristiane di Napoli riflettere insieme sui 500 anni dalla Riforma di Lutero, attraverso una lunga serie di incontri e momenti di preghiera comune che hanno fatto meditare non solo su quanto avvenuto nel secolo della Riforma, ma anche sull’oggi delle relazioni tra le chiese.

*commissione diocesana ecumenismo e dialogo

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