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Giornata del Creato 2011

celebrazione ecumenica regionale ad Amalfi

Articolo apparso su Nuova Stagione, settimanale diocesano di Napoli

 

     Sabato 8 ottobre si è svolta ad Amalfi, a cura del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania, la celebrazione ecumenica della giornata del creato. Il contesto, certamente favorevole per una celebrazione del genere, non è stato particolarmente turbato dalle pur incerte condizioni del tempo. Un caffè, offerto ai convenuti dall’organizzazione del Consiglio Regionale, ha aperto simpaticamente l’incontro nel “Salone degli Stemmi” del Palazzo Vescovile. Alla presenza del Vescovo di Amalfi, Mons. Soricelli, e di un folto pubblico, nella “Basilica del Crocifisso” ha avuto luogo la tavola rotonda dal tema: La Salvaguardia del creato nella Charta Oecumenica. Dieci anni dopo. Sono intervenuti don Gaetano Castello (cattolico), il Prof. Renato D’Antiga (ortodosso) e il Past. Luca Negro (protestante); le tre relazioni hanno messo in luce aspetti biblici, teologici, pastorali ed etici della sentita problematica ambientale, a partire dai suggerimenti e dagli sviluppi della Charta Oecumenica – Linee guida per la crescita della collaborazione delle Chiese in Europa, firmata a Strasburgo il 22 aprile del 2001, che dedica il nono dei suoi dodici articoli proprio all’impegno dei cristiani per la salvaguardia del creato. Il documento ecumenico fu scritto con l’intento di offrire una Magna Charta sul come servire Dio da cristiani, prestando attenzione ai problemi del nostro mondo che interpellano le Chiese e le comunità cristiane, esortandole a scrivere insieme una nuova pagina di unità. Nasceva nello spirito scaturito dalle due Assemblee Ecumeniche Europee tenutesi a Basilea (Svizzera), nel maggio del 1989, sul tema “Pace nella giustizia”, e a Graz (Austria), nel giugno 1997, sul tema “Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova”. Il Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania, di recente istituzione, ha inteso collegare quest’anno la ricorrenza del decennale dalla firma della Charta Oecumenica, documento non ancora recepito con la dovuta attenzione dalle singole chiese, con la celebrazione ecumenica per la salvaguardia del creato che sulla spinta del Patriarcato di Costantinopoli è stata ed è accolta con crescente favore come testimoniano le numerose celebrazioni che si stanno svolgendo in Italia come nel resto del mondo. 

 

     Anche l’ultima Assemblea Ecumenica Europea, svoltasi a Sibiu dal 5 al 9 settembre del 2007, riprendendo proprio i punti della Charta Oecumenica, raccomandava “che il periodo che va dal 1 settembre (inizio dell’anno liturgico per il mondo ortodosso) al 4 ottobre (memoria della figura di Francesco d’Assisi) venga dedicato a pregare per la salvaguardia del creato e alla promozione di stili di vita sostenibili per contribuire a invertire la tendenza del cambiamento climatico”. È in risposta a queste sollecitazioni che anche la celebrazione della VI Giornata per la Salvaguardia del creato, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana si è caratterizzata per il suo respiro ecumenico sin dalla scelta del tema (quest’anno: In una terra ospitale educhiamo all’accoglienza).

 

      L’incontro di Amalfi si colloca dunque all’interno di una crescente e generale attenzione per il tema della salvaguardia del creato a cui come cristiani si avverte il dovere di dare un contributo comune in un territorio particolarmente provato dagli abusi ambientali che sono stati radiografati nella loro tragica dimensione nell’ultimo rapporto dell’ARPAC l’Agenzia Regionale di Protezione dell’ Ambiente, reso pubblico nel luglio scorso.

 

 Pur sottolineando quanto il tema della salvaguardia del creato unisca i cristiani di ogni confessione, si è nondimeno accennato alle differenze che permangono su alcuni aspetti relativi, in particolare, a quella “ecologia dell’uomo” a cui ha fatto spesso riferimento Benedetto XVI anche ultimamente nell’apprezzato discorso tenuto davanti al Parlamento tedesco alla fine dello scorso settembre. Il Pontefice pone infatti in evidenza la necessità di considerare l’ecologia non solo in relazione alla natura esterna all’uomo, ma anche come “ecologia dell’uomo”, a guardare cioè all’uomo come parte della natura da difendere, della vita da rispettare, secondo quanto espresso già nella Lettera Enciclica Caritas in Veritate n. 51. Sulle conseguenze di questo discorso, pur condiviso nelle sue linee essenziali, è noto che le posizioni etiche che ne derivano vedono divisi non solo in generale coloro che pur si battono per la questione ecologica, ma le stesse confessioni cristiane: dalle questioni relative al concepimento e all’embrione, alla difesa della vita fino all’ultimo istante è noto che le posizioni spesso divergono, in particolare tra la teologia cattolica e quella protestante.

A dieci anni dalla Charta Oecumenica, sollecitati ancora oggi a vivere e a manifestare al mondo l’atteggiamento rispettoso, grato e umile dei cristiani verso il dono del creato, bisogna proseguire il cammino per una riflessione franca, aperta, disposti a mettersi in discussione fraternamente anche se con posizioni diverse che per adesso rimangono tali.

L’incontro di Amalfi si è concluso sulla spiaggia dove i pastori e i credenti delle diverse confessioni cristiane presenti hanno condiviso un intenso momento di preghiera ecumenica esprimendo anche nella partecipazione attenta e gioiosa il desiderio di una condivisione che, pur con qualche fatica, si conferma come una via ormai imprescindibile del cristianesimo del terzo millennio.

 

Gaetano Castello  

 

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